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lug
29

gestione e valutazione rischi da I.P.A. nelle opere di asfaltatura


Pubblicate le linee guida di Regione Lombardia in merito alla gestione e alla valutazione dei rischi da I.P.A. presenti nelle miscele asfaltiche e bitumiche

VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A IPA NELLE OPERE DI ASFALTATURA
Gemonio, 29/07/2019
Buongiorno a tutti,
con la presente è nostro interesse metterVi a conoscenza delle linee guide pubblicate dalla Regione Lombardia in merito alla valutazione e gestione del rischio da esposizione a IPA nelle opere di asfaltatura.
Gli IPA sono molecole naturalmente presenti nel carbon fossile e nel petrolio accertati e sono accertati cancerogeni per l’uomo; l’esposizione avviene per lo più per inalazione e contatto cutaneo.
Le linee guida prevedono la classificazione dei materiali di origine bitumosa a seconda del processo produttivo impiegato per la loro realizzazione; le classi sono le seguenti:
 
Classe 1) Bitumi Straight-run, normalmente prodotti dalla distillazione del petrolio grezzo, alla quale segue una distillazione sottovuoto e/o una precipitazione con solvente. Vengono utilizzati nelle pavimentazioni stradali, sia per la produzione di conglomerato bituminoso a caldo (140°C-160°C), sia di conglomerato bituminoso tiepido (100°C-140°C).
 
Classe 2) Bitumi Ossidati, prodotti insufflando aria nel bitume in condizioni controllate di temperatura, un processo che riduce la suscettibilità termica e aumenta la resistenza allo stress.
 
Classe 3) Bitumi Cutback o flussati, si ottengono dal flussaggio con solventi dei bitumi delle classi 1 e 2, residui rotti termicamente, distillati da petrolio o catrame, al fine di fluidificarli e renderli meno viscosi e più maneggevoli per l’utilizzo in applicazioni stradali.
 
Classe 4) Emulsioni bituminose, si ottengono dalla dispersione di fini goccioline di bitume della Classe 1 in acqua. Vengono usate nelle applicazioni stradali.
 
Classe 5) Bitumi modificati, si ottengono aggiungendo speciali additivi (polimeri, polverino di gomma, elastomeri, zolfo, acido polifosforico) utilizzati per modificare le loro proprietà. Vengono utilizzati nelle applicazioni stradali.
 
Classe 6) Bitumi da cracking termici, si ottengono estendendo la distillazione del residuo del petrolio ad alte temperature (440°C-500°C). Il residuo rotto termicamente e prodotto da questo processo è distillato sottovuoto e ulteriormente trattato per creare un materiale duro usato nei bitumi miscelati per la produzione di membrane e applicazioni stradali.

Cordiali saluti
 
Gioele Banchini
 
Gestione S.A.S.
 

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